Chiara Pontonio, avvocato, socia del R.C. Milano Manzoni Studium (Distretto 2041).
“Ma cosa fa il Rotary?” Quando ci viene posta questa domanda da amici non rotariani, d’istinto rispondiamo: ”Attraverso una sua Fondazione, il Rotary sta lottando per l’eradicazione della poliomielite nel mondo e sta vincendo questa battaglia”. Buona risposta: noi rotariani siamo fortemente impegnati per un “un mondo senza polio” e speriamo che questo sogno si avveri. “…Non ho mani abbastanza per accarezzare tutti mentre si stringono a me addosso bisognosi di affetto, guardo a terra e sogno un giorno senza poliomielitici, vorrei almeno tornare a portare giocattoli” (da “Prospettive esotiche” di Raffaello Incarbone, Ed. Youcanprint). Penso che le parole di questo medico-scrittore, collaboratore di progetti di sviluppo in Africa ed in Asia possano rappresentare al meglio il nostro desiderio.
Però la Rotary Foundation non è solo Polio Plus.
Il Rotary ha deciso di focalizzare i suoi sforzi su sei aree di intervento: promozione della pace, prevenzione e cura delle malattie, accesso all’acqua potabile, salute materna e infantile, alfabetizzazione, sviluppo economico e comunitario: di seguito qualche cenno.
Pace
Il tema sta molto a cuore al Rotary. Cosa vuol dire promuovere la pace e come si promuove la pace? Qualcuno penserà a campagne di sensibilizzazione verso una cultura di pace ed una collaborazione fra i popoli. Quest’azione rimarrebbe solo a livello di ideali se non si attuasse in modo concreto. Bisogna preparare uomini e donne di pace, persone di alte idealità, che siano formate nella risoluzione dei conflitti con il dialogo e l’azione diplomatica, ovvero preparare quelli che si muovono dietro le quinte nonostante i grandi minaccino guerre o attuino azioni di guerra e/o di rappresaglia. A molti verrà in mente la Comunità di Sant’Egidio e la sua azione diplomatica silente, ma molto importante. Ebbene la R.F. forma uomini e donne che, con competenze specifiche, portano avanti azioni di pace.
Ogni anno vengono selezionati fino a 100 borsisti per frequentare un programma per il conseguimento del certificato professionale presso una delle università partner. I borsisti studiano materie relative alle cause, alla radice dei conflitti, esplorando soluzioni innovative per rispondere ai bisogni del mondo reale. Insomma si vuole creare esperti nell’arte della mediazione che aiutino a risolvere i conflitti quando sono scoppiati e, molto più importante, a prevenirli. “I candidati a partecipare a questi master sono scelti tra coloro il cui impegno attivo a favore della pace e la risoluzione dei conflitti sia stato dimostrato attraverso l’esperienza accademica, professionale, di volontariato, da notevoli doti di leadership e da alti e particolari risultati accademici. Per promuovere questo programma si può fare una donazione ai Centri della pace del Rotary.
Dal 2002 hanno fruito di queste borse 379 giovani provenienti da 75 paesi con un esborso da parte della R.F. di 23 milioni di dollari.
Acqua potabile
Se non vi è acqua o se la stessa è contaminata non si può vivere e nemmeno si possono prevenire le malattie.
Il Rotary ha stimato che oltre 2,5 milioni di persone non hanno accesso adeguato alle strutture igienico-sanitarie e che almeno 3.000 bambini muoiono ogni giorno a causa di malattie legate alla dissenteria causata da acqua contaminata. I progetti della R.F. sono mirati a sviluppare e rendere sostenibili impianti idrici, servizi igienici ed a finanziare gli studi in materia.
Cura dell’infanzia
La prevenzione e la cura della salute materno-fetale rientrano tra le attività prioritarie della R.F. L’azione non si limita a sostenere economicamente ed a fornire medicinali alle strutture già esistenti nelle aree in via di sviluppo, ma è incentrata sulla cosa più importante, che è la formazione del personale locale e la sensibilizzazione della popolazione. Ad esempio, la mortalità nell’Africa sub sahariana è altissima, 13 mila morti al giorno per varie patologie (quelle del parto, quelle neonatali e per AIDS). Molto elevato è il rischio di morte della madre nei primi giorni dopo il parto, perché chi partorisce lo fa senza assistenza o con una assistenza non qualificata. Il problema della carenza del personale sanitario è molto rilevante nei Paesi in via di sviluppo. Ad esempio sempre in Africa si registra il 24% delle malattie globali ed solo il 3% del personale sanitario!!!! Circa 20.000 operatori sanitari, formatisi in Africa, lasciano il Paese per lavorare in Europa con occupazioni più diverse, che nulla hanno a che vedere con la loro specializzazione. La conseguenza è che il Paese perde “i suoi cervelli” e continua a rimanere in una posizione di sudditanza, rispetto all’occidente, per la carenza di professionisti e di formatori. Ad esempio, in molti Paesi in via di sviluppo non esistono specialisti medici, ma solo tecnici (es. tecnici anestesisti); inoltre rilevanti sono le difficoltà per mancanza di tecnologia (a volte si è costretti ad operare con la pila perchè manca la corrente elettrica o è saltata e l’ospedale è privo di un generatore).
Alfabetizzazione
La R.F. ha profuso le sue risorse per il sostegno all’istruzione. In molti Paesi, non solo in quelli in via di sviluppo, il problema dei bambini che sopravvivono ai primi anni di vita, è quello dell’istruzione, specialmente femminile. Le bambine e le ragazze sono spesso relegate a ruoli servili e non hanno accesso all’istruzione, ovvero pagano, anche con la vita, la loro lotta per l’accesso all’alfabetizzazione. Chi riesce ad andare avanti è privo di mezzi, non ha libri, studia sugli appunti e spesso a lume di candela perché manca la corrente elettrica. La mancanza di libri è presente anche nel mondo universitario, ove molti si limitano a studiare solo sugli appunti presi durante le lezioni.
“L’obiettivo della R.F. è quello di rafforzare la capacità delle comunità di sostenere l’alfabetizzazione e l’istruzione di base, di ridurre la disparità tra i due sessi nel campo dell’istruzione e d’incrementare l’alfabetizzazione tra gli adulti”.
Un esempio: il governo della Tanzania ha adottato a livello nazionale un programma curato dal Rotary, denominato Concentrated Language Encounter (CLE).
Sostegno alle economie locali
Non vi sarà sviluppo ed istruzione in presenza di economie arretrate che non riescono a “sfamare i propri figli” e, di conseguenza, vi saranno sempre popolazioni deboli e malate con alta mortalità. Solo realizzando progetti che mirano ad avanzare lo sviluppo economico e comunitario (sostenendo le piccole realtà imprenditoriali locali, specie femminili), si possono creare le opportunità di un lavoro soddisfacente per giovani e meno giovani.
Sovvenzioni della Rotary Foundation
Nei settori cui abbiamo fatto cenno, la R.F. interviene, non solo con programmi decisi e attuati dal centro, ma soprattutto attraverso sovvenzioni erogate per progetti elaborati e gestiti da Club e Distretti di tutto il mondo. Il budget della Fondazione per il 2013/14 prevede contributi alle iniziative della periferia per oltre 100 milioni di dollari.
Questa è una caratteristica peculiare: la R.F. restituisce ai rotariani, dotati di iniziative e di validi programmi, una gran parte dei contributi ricevuti. Questo è uno dei motivi per cui i rotariani sentono, e devono sentire sempre più, la Rotary Foundation come il loro braccio operativo, quello che li aiuta a realizzare i loro sogni.
Una notazione finale: le spese dell’amministrazione centrale gravano solo per il 2% della raccolta ed è anche per questo che, nell’agosto scorso, Charity Navigator, la più importante agenzia americana di rating delle organizzazioni non profit in USA, ha attribuito alla R.F., per il sesto anno consecutivo, il prestigioso riconoscimento delle quattro stelle